La Villa Felice rappresenta una fedele riproduzione delle abitazioni tipiche che anticamente venivano edificate negli stazzi Galluresi. In Gallura, a differenza delle altre regioni sarde, l'agricoltura e la pastorizia venivano praticate nello stazzo da tutto il nucleo familiare che si insediava nell'agro in cui viveva stabilmente, ricavandone con il proprio lavoro, l'occorrente per il loro sostentamento. Dello stazzo di Punta Alta in cui è stata costruita Villa Felice, quasi in adiacenza, è rimasto ancora il vecchio fabbricato in cui abitava il fattore con la sua famiglia, presumibilmente costruito nel 1929, così come indicato in un incisione sullo stipite della porta di ingresso; questo ha delle caratteristiche molto modeste, infatti è costituito da un'unica stanza quadrata con un cammino laterale e l'annesso forno. Questo ambiente prioritariamente veniva utilizzata per dormire e svolgere le mansioni domestiche in quanto la maggior parte del lavoro si svolgeva nei campi. Successivamente al corpo centrale è stato aggiunto un altro vano di dimensioni più piccole. La muratura è stata realizzata in pietre locali in granito legate fra loro con un impasto di sabbia e argilla. Il tetto originariamente aveva un'orditura in legno e canne con sovrapposte tegole in coppo. Non molto distante dall'abitazione vi era l'orto invernale, il pollaio e un piccolo recinto per gli animali da cortile. L'economia della famiglia si basava sull'allevamento degli ovi-caprini che potevano pascolare liberamente nei campi nutrendosi delle erbe aromatiche spontanee presenti favorite nella loro crescita dal clima mite influenzato dalla brezza marina. Ancora oggi negli stazzi Galluresi è diffusa questa economia complessa e possono essere acquistati dei prodotti che derivano da una lavorazione che si è mantenuta negli anni producendo prodotti e eccellenze di nicchia sani e saporiti.

"Foto dello stipite della porta con l'incisione della data di realizzo dello stazzo -1929"